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Data: 31/08/2021 - Anno: 27 - Numero: 2 - Pagina: 35 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

“LA RADICE” RACCONTA FRA’ DIEGO E IL SUO CAPOLAVORO

Letture: 1154               AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)        

IL capolavoro di Fra’ Diego da Careri (RC) è il maestoso gruppo ligneo costituito
essenzialmente dalla Madonna attorniata da Angeli suonatori; ne fanno parte anche altri
elementi come le due statue di San Francesco e di San Ludovico. Il Gruppo troneggia
sull’Altare maggiore della bella chiesa del Convento dei Francescani minori costruito in un
luogo ameno di Badolato nei primi anni del secolo XVII. La scultura, oggetto di una bella
leggenda che si legge nella Cronica del Convento
di frate anonimo, è stata scolpita dal 1640 al 1645,
anni in cui Fra’ Diego si trovava nel convento di
Badolato.
Ma chi era Fra’ Diego? Giovanni Leonardo,
nato nel 1606, era un rampollo della famiglia
del Conte Giulio dei Giunti, arrivata in Sicilia
con gli Spagnoli, e trasferitasi successivamente
in Calabria, a Careri, in provincia di Reggio. Il
giovane Giovanni Leonardo scelse il saio dei
francescani quale fratello laico con il nome di Diego.
Appassionato di scultura lignea, e ammiratore di
alcune Madonne marmoree di Antonello Gagini,
scolpì numerose opere a Gerace, a Reggio, a
Monteleone. Da Catanzaro, dove è stato mandato
dai suoi superiori per frequentare un’attiva Scuola
di Scultura, gli fu ordinato di trasferirsi a Badolato
dal Padre Provinciale Fra’ Bartolomeo da Badolato.
Vi rimase cinque anni, lasciandoci l’imponente
gruppo della Madonna e un bellissimo Crocefisso.
Chiamato d’urgenza a Napoli per motivi familiari,
operò anche nella capitale del Sud. Poi gli fu
imposto di raggiungere Dongo, il paese del nuovo Padre Generale, dove ancora oggi si trova il
maggior numero delle sue opere. Operò ancora in altre città d’Italia. Morì a Palermo nel 1661.
Dopo non molti anni la Chiesa lo ha proclamato Venerabile Servo di Dio.
Il mio incontro con Fra’ Diego risale ad alcuni decenni or sono, quando il professor
Vincenzo Perri, da Careri, mi chiese per telefono alcune notizie sulle opere del Santo monaco
nel convento di Badolato. Non potevo prevedere, allora, che nell’anno 2021 mi sarei trovato
coinvolto in un’avventura che ha di magico e di storico insieme.
L’idea è del maestro Pino Mantella, noto in Italia, a Malta e altrove per le sue qualità di
restauratore. Di madre badolatese, ha deciso, qualche anno fa, di restaurare, per riportarla al
suo antico splendore, la Madonna degli Angeli dell’ex convento francescano di Badolato:
un’opera ciclopica per le sue caratteristiche (grandezza, peso, collocazione), e quasi proibitiva,
non solo per qualche iniziale imprevisto e irrazionale ostacolo, ma anche in considerazione,
dopo la rimozione, del trasporto a Gerace per realizzare la meritoria operazione all’interno del
progetto “Arte e Fede in Calabria”, da tre anni operante presso la Curia della Diocesi di Locri-
Gerace. Le notevoli difficoltà non hanno scoraggiato il maestro restauratore che ha incontrato,
fin dall’inizio del non facile percorso, membri di Associazioni badolatesi che si sono messi al suo fianco, spontaneamente e appassionatamente: son
diventati suoi partner la Pro-Loco, l’AVIS, la “Riviera
e Borghi degli Angeli” la “Costa degli Angeli”, “La
Radice”, e fu così che il 24 luglio 2019 l’imponente
opera d’arte ha preso la via di Gerace.
Nel giro di un anno, con la preziosa collaborazione di
giovani studenti che arrivano alla città della Locride da
ogni parte d’Italia e dall’Estero, con l’esperta e attenta
guida di Pino Mantella che opera in un laboratorio
organizzato e apprezzato con il festoso beneplacito del
Vescovo di quella Diocesi e da altri curiali preposti,
il restauro è stato ultimato: il 19 agosto 2020, in un
affollato incontro in Cattedrale, alla presenza di
Autorità varie e di oltre trenta persone arrivate da
Badolato, la Madonna degli Angeli di Badolato è stata
presentata in tutto il suo rinnovato splendore.
Tra gli infiniti ostacoli, freni e blocchi dovuti ormai
da due anni alla pandemia, la sosta forzata dello storico
Gruppo ligneo nel Museo diocesano di Gerace…..
sino al 30 maggio 2021. Quel giorno, meticolosamente programmata e volontariamente
partecipata, si è verificata una sorta di mobilitazione generale intorno al maestro restauratore
Pino Mantella che, visto un alleggerimento del peso pandemico, ha deciso fosse giunta l’ora del
rientro della statua a Badolato. Ai soliti Andrea, Domenico, Guerino, Luigi, Mario, Maurizio,
Michele, Pietro, Totò, si sono aggiunti altri, giovani e meno giovani, alcuni in particolare, con
attrezzature e materiali senza cui non sarebbe stata possibile l’operazione, che è durata oltre
dieci ore, per andare a prendere la Madonna a Gerace e riportarla a Badolato per riporla nella
sua nicchia. Tutto spontaneo e appassionato volontariato, dai mezzi di trasporto per i viaggi,
all’enorme gru della “Edilentini Costruzioni” dei Fratelli Lentini, al muletto della “Frascà
Servizi Srl”, all’indispensabile ponteggio in ferro della Società “Costa degli Angeli”. Alle
ore 23 la Madonna, gli Angeli suonatori, San Francesco, San Ludovico, erano nuovamente al
posto, dove Fra’ Diego e i suoi confratelli li avevano posizionati circa quattro secoli fa.
Un’avvincente avventura, artistica, storica, umana, che Pino Mantella, e tutti noi insieme a
lui, non potremo dimenticare mai. E che dovremmo registrare per farla conoscere a chi verrà
dopo di noi.
Il tutto è avvenuto con il necessario consenso dei Padri Francescani che sono ancora i
proprietari della Chiesa (il Convento è stato venduto al Francescano Padre Eligio Gelmini negli
anni Ottanta dello scorso secolo per farne una Comunità di Mondo X). Il Padre Provinciale ha
pertanto deciso di solennizzare il ritorno dell’Opera restaurata e la ricollocazione alla sua storica
sede. Pertanto lunedì 21 giugno 2021, con inizio alle ore 18, nella chiesa dell’ex Convento, ai
piedi della splendente statua della Madonna è stata celebrata una Messa officiata da Padre Luigi
Francesco Loricchio, Vicario del Padre Provinciale, e concelebrata, tra gli altri, dal Parroco di
Badolato don Salvatore Tropiano. Causa la pandemia, allo scopo di evitare ogni possibilità di
assembramento, le Associazioni di cui sopra non hanno fatto inviti, ma in chiesa c’erano almeno
cinquanta persone, sedute a debita distanza con mascherina, visibilmente liete di partecipare a un avvenimento “storico”. Oltre all’interessante omelia del Celebrante, dopo la Messa, coordinatore
l’emozionato “protagonista” Pino Mantella, è stata data ai presenti la possibilità di ascoltare
brevi e pertinenti riflessioni sulla Madonna, sulla Statua, su Fra’ Diego. Sono intervenuti,
a chiamata, il nostro prof. Domenico Leuzzi quale rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Badolato, don Fabrizio Cotardo
direttore dell’Ufficio beni culturali della Diocesi
Locri-Gerace, don Angelo Festa coordinatore
del progetto “Arte e Fede” della Diocesi Locri-
Gerace, Vincenzo Squillacioti direttore del
periodico culturale “La Radice”. Ha chiuso,
com’era doveroso, lo stesso Pino Mantella,
tacendo, per ora, l’intenzione, che è anche
nostra, di organizzare in autunno in Badolato
-virus permettendo- un incontro regionale su
Fra’ Diego e sull’Arte del Seicento in Calabria,
con la collaborazione di autorevoli personalità
della cultura accademica di casa nostra. Che non
mancano. E con la grande emozione di vedersi
accanto in quella memorabile giornata, seduta
in prima fila, la snella e ancora tanto lucida
novantenne sua madre, che si godeva il suo
importante figlio, e soprattutto la Madonna degli
Angeli alla quale era legata fin dall’infanzia.


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