ESTINTI A CASA
( per ricordare chi ci ha preceduto e fa parte della  nostra storia )

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"Estinti a Casa"

L'idea mi è nata per puro caso, osservando le lapidi del cimitero di Badolato. Successivamente è stata ripresa e sviluppata da più amici. Dietro l'impulso giornalistico avuto ad opera di Mimmo Lanciano, Giuseppe Caporale con il patrocinio dell'Associazione Culturale "La Radice" ha creato, nell'omonimo sito, la rubrica "Estinti a Casa". L'osservazione così pubblicizzata ha avuto il consenso di vari giornali locali e nazionali oltre l'attenzione, ultima, di Rai International. Attraverso varie interviste Vincenzo Squillacioti, presidente dell'Associazione, ha spiegato nella forma più corretta le finalità dell'idea e del sito. Tuttavia accanto al plauso di alcuni critici vi è stato il biasimo, e a volte il senso di orrore, di altri. Si capisce. Tutte le innovazioni, necessitano di tempo affinchè si affermino e facciano parte del nostro costume. Le critiche più severe hanno evidenziato secondo me, nonostante tutto, la mancanza di informazioni corrette e complete. Per tale motivo ritengo opportuno esporre il pensiero originario concludendo con la sintesi e l'integrazione dei nuovi.
Mi trovavo nel cimitero di Badolato per un omaggio ai miei morti, e ho colto l'occasione, come tutti gli anni, per visitarlo e rinnovare la memoria degli amici e conoscenti defunti. Ho notato che nel gironzolare senza meta, inconsciamente alla ricerca di nuovi estinti -se si fa caso, così come fanno tutti, forse per curiosità-, ci si imbatte quasi sempre in nuove lapidi e si scopre con dispiacere che qualche conoscente ci ha lasciato. Man mano ci si ferma per leggere qualche necrologio particolare e molto spesso per commentare la lapide. Si osserva se è bella, brutta, vecchia, scarna o tetra, se suscita paura o serenità e nell'interpretarla non si può fare a meno di pensare all'autore di quella piccola opera, che, anche se non un artista, forse, a sua insaputa è stato chiamato ad esprimere visivamente dei sentimenti di dolore e di morte con semplici materiali da costruzione. Si osserva la foto che ritrae l'estinto, si guarda come era vestito e si cerca di capire chi fosse, cosa ha fatto nella vita, se è stato buono o cattivo, se ha dato un piccolo o un grande contributo alla società e quali sacrifici ha dovuto sopportare. Si nota infine che alcune lapidi sono in cattivo stato di conservazione e che forse da lì a poco, quella piccola opera e quella fotografia di uomo e di donna con vestiti d'epoca, non ci sarà più. Sarà inevitabilmente distrutta dal tempo e dalla stessa famiglia che avrà la necessità di ospitare nel loculo nuovi riposi.
Qualche tempo fa un mio anziano zio d'America è venuto a trovarmi e mi ha chiesto di accompagnarlo nel suo paese natio per visitare la tomba dei suoi genitori morti ormai da tempo. Egli non aveva potuto presenziare alle esequie dei suoi cari perchè lontano nelle Americhe, nè aveva potuto vedere foto o filmati dell'evento. Aveva solo saputo per lettera della morte dei suoi cari. All'entrata nel cimitero, mi accorsi che lo zio osservava con molto interesse il luogo sacro di sepoltura, e, a zonzo, andava alla ricerca inconscia di qualcuno che poteva conoscere. Di fronte la tomba dei sui cari, egli cadde in una profonda frustrazione e in lacrime abbracciò la tomba di sua madre come se virtualmente la potesse toccare e stringerla a sè. Con le dita accarezzava la foto, il volto di quella mamma che vide, dopo tanto tempo, diverso da come in giovinezza lo aveva conosciuto.
Io immagino che se lo zio avesse visto in fotografia o in un filmato le esequie della propria mamma, avrebbe avuto, ovunque si trovasse, lo stesso sentimento dimostrato di fronte alla tomba. Invece per lunghi anni ha dovuto immaginare, dietro le misere righe magari di una rozza lettera, il luogo, la bara, il volto e la compostezza della madre.
Da queste osservazioni nascono successivamente le idee che trovano concretezza nella rubrica "estinti a casa". Nasce l'idea di recuperare la memoria storica dei loculi antichi; sicuramente non originale, ma unica perchè si riferisce a loculi di gente comune; nasce l'idea di un'anagrafe digitale dei loculi, consultabile ovunque in tempo reale e per la quale avrebbe dovuto provvedere il Comune perchè di pubblica utilità; nasce l'idea di far conoscere la storia del proprio estinto. Nasce l'idea di diffondere l'evento luttuoso anche sulla rete globale come semplice proseguimento dell'evoluzione tecnologica. Come molti ricordano, nel passato l'annuncio di un lutto si diffondeva attraverso il suono delle campane a morto e successivamente attraverso il passaparola tra persone. Poi, con il progresso tecnologico, sono apparsi i manifesti mortuari che affissi per strada ne davano la notizia. Ed oggi, oltre al manifesto si ricorre con citazione e fotografia ai giornali locali e nazionali a seconda della volontà di far conoscere l'evento in uno spazio ristretto o esteso. Domani, sono sicuro, con l'evolversi della mobilità della gente, questo spazio sarà troppo piccolo e inesorabilmente Internet entrerà nel costume comune e farà la sua parte per come ora neppure possiamo immaginare, con risvolti non solo tecnologici ed affettivi ma anche di lavoro e di occupazione.
Per il momento il nostro piccolo servizio riguarda, in forma gratuita, la comunità badolatese che vive in paese o altrove, e trova applicazione solo su richiesta scritta dei famigliari interessati. L'accesso è consentito compilando e consegnando l'apposito modulo che si può scaricare dalla predetta rubrica o richiedendolo direttamente all'Associazione Culturale "La Radice".
Le persone in vita, interessate all'innovazione, possono sottoscrivere l'autorizzazione alla futura pubblicazione (il più lontana possibile).

Vincenzo Piperissa

Foto a cura di
Vincenzo Piperissa

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