Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 31 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
RICORDANDO NICOLA CAPORALE |
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AUTORE: Antonio Piperata (Altri articoli dell'autore)
(Approssimandosi il primo centenario della nascita di Nicola Caporale (Badolato, 25.1.1906 - 23.6.1994), “La Radice” è lieta di poter dare ancora una volta il proprio contributo mediatico mettendo doverosamente a disposizione lo spazio necessario agli scritti che illustrano la figura e l’opera di questo nostro Autore. Abbiamo, pertanto, il piacere di porgere all’attenzione dei lettori questo puntuale caloroso ricordo di Totò Piperata, nostro amico e collaboratore, una tra le più qualificate Firme del nostro Giornalismo.)
RICORDANDO NICOLA CAPORALE
Ricordo una stanza ricolma di libri, tanti quadri alle pareti e tanti altri sparsi qua e là. In alto, su una mensola, un violino. Seduto, dietro un’affollata scrivania di oggetti vari, un personaggio d’altri tempi, imponente nella persona e nel modo di porsi: il professore Nicola Caporale. Me ne avevano parlato, in termini entusiastici, Mimmo Lanciano e Franco Laganà. Tra le tante cose, mi avevano detto che era stato il fondatore del Partito dei Contadini, trasformato successivamente in Partito Sociale Agrario. Uno dei primi movimenti politici, nati in Calabria, subito dopo la seconda guerra mondiale, col chiaro intento di riscattare e dare dignità alla gente dei campi. Non aveva avuto vita lunga, perché il cugino don Ciccio Caporale, tra i fondatori della Democrazia Cristiana catanzarese, aveva deciso di farlo confluire nel partito di De Gaspari. Un motivo in più, per munirmi di registratore e andare a spigolare nella vita del professor Caporale, per un’intervista da trasmettere a Radio Soverato. In compagnia dei miei due amici, non mi è stato difficile superare i primi momenti d’imbarazzo ed avviare una cordiale conversazione, impostata sul filo della memoria e dei tantissimi ricordi. La lucida ricostruzione di una lunga e complessa ragnatela umana, segnata da momenti idilliaci, con una dolce compagna accanto, tanti figli da seguire, e una forte passione per la cultura, l’insegnamento e un particolare modo d’intendere ed esplicare l’impegno politico-sociale. Con qualche punta di amarezza e d’ironia per quella società arcaica, dominata da una pseuda borghesia, che tentava di sbarrare il passo a chi aveva forza e capacità per andare lontano. Lui non si era fatto intimidire o condizionare dalla realtà locale. Era andato, sempre, avanti per la sua strada e verso la sua meta, tanto da lasciare una ricca produzione letteraria e pittorica ed una feconda eredità spirituale e formativa, tra le tante centinaia di alunni che si sono abbeverati alla sua fonte culturale. Un patrimonio d’idee e di pensiero, che l’associazione che porta il suo nome, vuole mettere a disposizione della collettività. Da qui l’intenzione del sodalizio, delle istituzioni e dei tanti badolatesi di organizzare una degna commemorazione del centenario della nascita di questo illustre concittadino. Un’occasione per ritrovarsi nel ricordo dell’insigne maestro e per dirgli quel grazie, molto spesso rimasto sospeso sulle labbra di molti, e rendergli quell’omaggio, purtroppo postumo, che si deve a chi, come lui, si è prodigato, con zelo e competenza, nella formazione ed educazione delle future generazioni. |