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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 30/04/2015 - Anno: 21 - Numero: 1 - Pagina: 32 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

QUADRETTI… SCENE… FIGURE… DEL PASSATO “I canti de’ mammi ahr!i zzitèhr!i”

Letture: 592               AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Le mamme tenendo in braccio i loro bambini, mentre erano intente alle faccende domestiche,
tenendoli sulle ginocchia, seduti sul gradino della scala o su quello della porta, cantavano
rivolgendosi ai piccoli con semplici frasi che elogiavano la loro bellezza: “na …na…na…
cchjù belli ‘e tia non nda, nè cca, né fora regnu, mancu a Napoli ch’è città, non nd’ava la rigìna
de chista qualità”
Erano consapevoli che i bambini di città, curati anche nel vestiario, erano belli, lo stesso
quelli dei nobili, ma per la mamma il suo bimbo superava tutti anche quello della regina;
come si dice a Napoli: “Ogni scarafone è bello a mamma soja” e a Badolato “U scaravàgghju
a màmmasa nci parza barùni”. All’indirizzo delle femminucce cantavano “A zzitèhr!a mia non
mbola dota, cu li bellèzzi c’ava si marìta”.


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