Data: 30/04/2021 - Anno: 27 - Numero: 1 - Pagina: 30 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
OMAGGIO A GERHARD ROHLFS A 30 ANNI DALLA MORTE |
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AUTORE: Andrea Frezza Nicoletta (Altri articoli dell'autore)
(Un caro amico giornalista, che da lungo tempo collabora per la realizzazione del nostro periodico, ci ha partecipato questo interessante articolo pubblicato in provincia di Reggio Calabria nel 2016. Sicuri di non errare nel partecipare anche noi ai nostri lettori la commemorazione di Maropati, trascriviamo l’articolo integralmente, anche a significare che non siamo i soli nel costante ricordo de il più Calabrese tra i figli di Germania) OMAGGIO A GERHARD ROHLFS A 30 ANNI DALLA MORTE Corre l’obbligo, nel trentesimo anniversario della dipartita, ricordare la figura del glottologo e filologo Gerhard Rohlfs (Berlino 1892 - Tubinga 1986), specialista di glottologia romanza, di lingua e di dialettologia italiana, francese e spagnola, e autore di numerosissime pubblicazioni. Profondo conoscitore e indagatore della situazione dialettale italiana, a lui si deve la sintesi di grammatica storica della lingua italiana e dei dialetti italoromanzi a tutt’oggi più vasta e valida (Historische Grammatik der italienischen Sprache und ihre Mundarten, 3 voll., 1949-54; trad. 1966-69) Ordinario di filologia romanza nelle Università tedesche di Tubinga (1926) e di Monaco di Baviera (1938); dal 1930 condirettore dell’Archiv für das Studium der neueren Sprache; socio straniero della Crusca (1956) e dei Lincei (1972). È nel campo dei dialetti italiani meridionali (romanzi e non) che si sono appuntate le ricerche di Rohlfs, dando origine a un’amplissima messe di studi e opere complessive; si ricordano le grandi raccolte del Vocabolario dei dialetti salentini (Terra d’Otranto) (3 voll., 1956-61) e del Nuovo dizionario dialettale della Calabria (con repertorio italo-calabro) (1977), nuova ed., interamente rielaborata, ampliata e aggiornata, dei tre volumi del Dizionario dialettale delle Tre Calabrie (1933-39), cui nel 1966-67 si erano aggiunti i due volumi del Vocabolario supplementare dei dialetti delle Tre Calabrie; e ancora i ricchissimi repertori di toponomastica e antroponimia italiana meridionale: per la Calabria, il Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria. Prontuario filologico-geografico della Calabria (1974) e il Dizionario dei cognomi e soprannomi in Calabria: repertorio storico e filologico (1979); per la Lucania, il Dizionario storico dei cognomi in Lucania. Repertorio onomastico e filologico (1985); per la Sicilia, i volumi del Dizionario storico dei cognomi della Sicilia orientale. Repertorio storico e filologico (1984) e dei Soprannomi siciliani (1984). Notevoli, inoltre, i suoi studi sui dialetti greci dell’Italia meridionale, fra cui spiccano la Historische Grammatik der unteritalienischen Gräzität (1950; interamente rielaborata e aggiornata in trad. it., 1977), il Lexicon Graecanicum Italiae Inferioris. Etymologisches Wörterbuch der unteritalienischen Gräzität (1964, ed. completamente rielaborata e ampliata di un lavoro già pubblicato nel 1930), e la raccolta di saggi Neue Beiträge zur Kenntnis der unteritalienischen Gräzität (1962; trad. it. aggiornata, Nuovi scavi linguistici nell’antica Magna Grecia, 1972). Tra le altre importanti raccolte dei suoi numerosi studi di dialettologia italiana e romanza si devono ricordare: An der Quellen der romanischen Sprachen (1952); Studi e ricerche su lingua e dialetti d’Italia (1972; 2a ed. 1990); Calabria e Salento. Saggi di storia linguistica (1980); Von Rom zur Romania. Aspekte und Probleme romanischer Sprachgeschichte (1984) e Studi linguistici sulla Lucania e sul Cilento (post., 1988). Ebbe la laurea Ad Honorem delle Università di Atene (1937), Palermo (1963), Torino (1964), Lecce (1973) e Cosenza (1973). Premio Forte dei Marmi (1964) e Ibico reggino (1965). Amò la nostra Calabria ed i suoi abitanti che ebbe modo di conoscere ed apprezzare fin dal 1921, quando iniziò il suo lavoro di “ricerca sul campo” visitando nel corso dei decenni oltre 350 comuni. Sembra ancora di vederlo, con il suo tavolino portatile, intervistare contadini e pastori, maestri di scuola e artigiani, segretari di comuni, medici e farmacisti per registrare vocaboli ed espressioni tipici del lessico calabrese che considerava uno dei più completi, storicamente più interessanti e linguisticamente meglio elaborati che si possano contare per l’Italia dialettale. Contemporaneamente, nel girovagare per le contrade calabresi, non mancò di registrare attraverso la fotografia la condizione sociale delle popolazioni dell’epoca, tramandandoci un grande patrimonio visivo. L’affetto dei Calabresi verso il grande studioso tedesco, era dallo stesso ricambiato, come dimostra la seguente dedica che Rohlfs fece in premessa al monumentale Dizionario Dialettale: «A voi / fieri calabresi / che accoglieste ospitali me straniero / nelle ricerche e indagini / infaticabilmente cooperando / alla raccolta di questi materiali / dedico questo libro / che chiude nelle pagine / il tesoro di vita / del vostro nobile linguaggio». Oggi, a distanza di trent’anni dalla dipartita, lo ricordiamo con affetto e gratitudine auspicando che, per come merita, la figura di questo Gigante della Cultura venga valorizzata e divulgata, a partire dalle scuole. Andrea Frezza Nicoletta L’ALBA DELLA PIANA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE «L’ALBA» Viale Pietro Nenni, 13 - 89020 Maropati (RC) - 3348615084 - redazione@lalbadellapiana.it Febbraio 2016 - Pagina 2 |