(Come i nostri lettori sicuramente ricorderanno, abbiamo avuto modo di partecipare tempo fa una bella esperienza che l’amico Pasquale Frascà sta portando avanti a Badolato con la coltivazione dell’aloe e la sua conseguente proposta di prodotti terapeutici derivanti. L’intraprendente Frascà non si è fermato; ci comunica, anzi, che l’attività procede in modo più che soddisfacente, e sempre più numerose sono le richieste dei prodotti che escono dal suo laboratorio. Leggiamo adesso un altro suo scritto preparato per gli amici de “La Radice”.)

ALOE ARBORESCENS M.
(GUARITRICE SILENZIOSA)

Dietro il suo aspetto, umile e discreto, l’aloe cela ciò che è stato definito un prodigio della natura per le sue innumerevoli virtù e proprietà terapeutiche.
ATTIVITà E PROPRIETà GASTROPROTETTIVE
Numerosi studi e lavori scientifici, in particolare quelli effettuati presso il “Linus Pauling Istitute of Science e Medicine” nel 1995 hanno permesso di valutare l’effetto del gel di aloe somministrato per via orale. Si è dimostrato che l’assunzione del gel di aloe tende a riportare le secrezioni intestinali in prossimità dei valori fisiologici, influenza la flora batterica, normalizza il ph a livello dello stomaco e intestino; migliora le funzioni del pancreas e nel colon contribuisce alla vitalità della flora batterica.
Grazie alla sua spiccata e specifica dote ad azione antinfiammatoria, il gel d’aloe contribuisce a un sicuro miglioramento del quadro clinico delle gastriti, ulcere, colon irritabile, ecc.
Non ci sono effetti collaterali.
I polisaccaridi presenti nel gel per la sua composizione e la loro consistenza si prestano a rivestire e proteggere le pareti dello stomaco e dell’intestino svolgendo un eccezionale effetto gastroprotettivo, lenitivo, emolliente e rivitalizzante sulle mucose del tratto gastrointestinale. Diversi studi clinici in Italia e all’Estero, condotti su pazienti malati di ulcera, hanno dimostrato che la somministrazione di aloe ha migliorato e risolto il quadro clinico al 94% dei pazienti.
L’efficacia del gel d’aloe è da attribuire all’azione cicatrizzante, unita all’attività antinfiammatoria e analgesica. Tali attività sono essenzialmente riconducibili all’enzima bradichinasi, alla frazione clicoproteica, ad alcuni ormoni vegetali quali le gibberelline ed auxine, all’acido deidrobietico e l’aloctina che inibisce in modo particolare le ulcere di shay.
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