Data: 31/12/2004 - Anno: 10 - Numero: 4 - Pagina: 18 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
In più occasioni, particolarmente mediante la rubrica “Lettere”, abbiamo avuto modo di scrivere della vasta rete di lettori ed amici che in questi undici anni è venuta via via costruendosi. Tra i numerosissimi amici con i quali siamo venuti a contatto, spesso soltanto per telefono o per e-mail, c’è Michele Maruca Miceli, Presidente del Centro Studi Ricerche e Tradizioni Popolari, a Gizzeria. Quattro passi, se vogliamo, da qui alla solare cittadina del golfo lametino, ma motivi vari ci hanno sempre impedito di andarvi, ogni volta che l’amico Maruca ci ha invitati presso il suo Centro. L’ultimo invito ci è pervenuto il 3 dicembre ultimo scorso, in quanto il 12 dello stesso mese veniva presentato, a Gizzeria, il “Calandariu Iazzarotu”, espressione che non dovrebbe essere poi tanto nuova per i nostri lettori più attenti, in quanto da sei anni ricorre puntualmente nella rubrica “Libri ricevuti”, perché da sei anni l’amico Maruca ci manda il suo calendario, e noi da sei anni abbiamo il piacere di fargli avere “La Radice”, sulla quale, peraltro, è già apparsa una sua bella poesia. Questa settima edizione, 2005, che Maruca ci ha spedito, come nel passato, è un ulteriore saggio dell’impegno e della fatica che egli profonde nella realizzazione di un documento annuale che si pone e s’impone all’attenzione di chi lo conosce quale notevole strumento di cultura locale e regionale, in collegamento non solo virtuale con la cultura nazionale in generale. Che il “Calandariu Iazzarotu” superi gli angusti limiti di un cadenzario dei giri di rotazione del pianeta e delle ricorrenze che contraddistinguono il giro di rivoluzione, lo si legge chiaramente nell’espressione “millenni di passato nel nostro futuro” posta nel frontespizio dell’invito di quest’anno. Se poi lo si srotola, per leggervi dentro e per appenderlo alla parete, si scopre la storia e l’animo di un popolo, attraverso fotografie d’epoca corredate di commento, notizie anagrafiche di rilievo, elenco dei neodottori, pillole di saggezza antica, dizionario del luogo, poesie, canzoni, feste, folclore ed avvenimenti e realizzazioni che esaltano le migliori virtù umane. Più che giustificato, quindi, il clima di serietà e d’importanza della presentazione, a giudicare dal numero e dalla rappresentatività dei relatori chiamati per l’occasione. Noi siamo lieti che ciò avvenga: lo siamo per la gente di Gizzeria, e lo siamo per la riscoperta e la valorizzazione della nostra cultura. All’amico Michele Maruca noi tutti de “La Radice” auguriamo che possa continuare ancora tanto a lungo ad operare, senza scoramenti, nel difficile campo della promozione culturale. Nella sempre meno proponibile speranza, per lui, per noi e chissà per quanti altri, che la cultura in qualche modo paghi, anche se a lunga scadenza. |