Data: 31/12/2006 - Anno: 12 - Numero: 4 - Pagina: 7 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
CAPPELLA DI S. MARIA DELLA PURIFICAZIONE |
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AUTORE: Marziale Mirarchi (Altri articoli dell'autore)
CAPPELLA DI S. MARIA DELLA PURIFICAZIONE JUS PATRONATUS DEL REV.DO DON AQUILIO FLORENZA COSTRUITA NEL 1609 NELLA CHIESA MATRICE DI BADOLATO
Con editto, promulgato il 22 febbraio 1609 dalla sua abitazione di Guardavalle, il vescovo di Squillace, mons. Fabrizio Sirleto, ha concesso al sac. Don Aquilio Florenza l’autorizzazione a costruire a sue spese una cappella “intus cappellam S. Francisci de Paula a latere sinistro ipsius capella posita intus majorem Ecclesiam”. L’editto di mons. Sirleto è stato reso pubblico il 23 febbraio, con affissione nella chiesa matrice del SS.mo Salvatore, a cura dell’arciprete, sir Rinaldo Longo. Il 5 aprile 1609 don Aquilio Florenza da “Vadolato” ha informato il vescovo di voler erigere la cappella e in essa “fabricar l’altare sotto il vocabolo della Purificazione della Madonna SS.ma e per dote di detto jus patronato da oggi avanti assegna e dona un Giardino di Celzi posto nel Territorio di Badolato in loco ditto Gallipparo, limito le robbe della chiesa dell’Annunziata di Badolato la via publica ed altri confini, di cantara cinquanta circa (di fronda) con potestà di poter assegnare più dote”. Con la stessa comunicazione del 5 aprile, ha chiesto la conferma del diritto al jus patronatus per i “suoi eredi, successori legittimi e descendenti da Pietro Paolo e quondam Girolimo Florenza, suoi frati”. Ha rivendicato per lui stesso e per i suoi discendenti la nomina “ad vitam vel ad tempus” di due cappellani con l’obbligo di celebrare sei messe alla settimana “cioè Luni e Marti per l’anima sua, Patre, Madre e di tutti i suoi successori; Mercori, Giovi, Veneri e Sabato conforme la rubrica del nuovo Messale”. Il sacerdote badolatese ha, infine, richiesto di essere autorizzato a costruire nella sua cappella “sepoltura per sotterrarsino tutti di sua famiglia”. Tutti i privilegi domandati da don Aquilio sono stati accordati e sono stati puntualmente recepiti nella definitiva bolla di erezione emessa il 12 aprile 1609, sotto il pontificato di papa Paolo V, dal vescovo Sirleto, “abate di S. Maria di Carrà”. (1)
(1) - Tutte le notizie sono state tratte dalla documentazione conservata presso l’Archivio di Stato di Catanzaro -Fondo Cassa Sacra Miscellanea, busta 17, fascicolo 1478. |