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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2019 - Anno: 25 - Numero: 3 - Pagina: 53 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

COSÌ PARLAVANO I NOSTRI PADRI

Letture: 946               AUTORE: Mario Ruggero Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

ammarruggiàra (verbo ) = munire di manico la zappa, la scure, la vanga
buzunòttu (s.m.) = particolare tegame di terracotta per bolliture; figurato:
persona bassotta e panciuta
candalijàra (verbo) = riscaldarsi quasi sino a bruciarsi (dal lat. candere, “essere infuocato”)
d’arredi (avv.) = di dietro (dal lat. retro, “indietro”)
èja (verbo) = sbrigati (dal lat. eia, “orsù” )
fràtamma (s.m.) = mio fratello (dal lat. frater, “fratello”)
gnocculùsu (agg.) = persona (dell’infanzia, in genere) che fa moine
loccu (agg.) = pazzo, pazzoide, strano
missèra (s.m.) = suocero
ngahṛinàra (verbo) = accovacciarsi sulle gambe
prebalìra (verbo) = essere bravo, esperto in un mestiere (dal lat. praevalere, “essere
più forte”)
rinàla (s.m.) = vaso da notte
sciammìsu (s.m.) = soprabito, impermeabile o altro per coprirsi, non di pregio (dal
franc. chemis, “camicia”)
tacchijàra (verbo) = scarpinare
vusciulàta (s.f.) = colpo di vento impetuoso e improvviso
zzitèhṛu (s.m.) = bambino, fanciullo
χiancàzza (s.f.) = crepa più o meno larga e lunga nel legno
Mario Ruggero Gallelli
(Studio etimologico di Antonio Rosa)


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