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Data: 31/12/2016 - Anno: 22 - Numero: 3 - Pagina: 53 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

FRATELLI (E SORELLE) DI LATTE

Letture: 1395               AUTORE: Tota Gallelli (Altri articoli dell'autore)        

Come evidenzia il titolo dell’articolo, non erano veri fratelli, cioè consanguinei, ma estranei
che avevano allattato al seno della stessa donna che si prestava ad allattare il neonato la cui
mamma era morta al parto.
Si cercava nel rione, e se necessario anche in tutto il paese, questa donna, mamma da poco,
che amorevolmente adempiva a questo compito sino allo svezzamento del piccino che diveniva
fratello di latte con i figli della donna.
Si verificava anche il caso in cui il neonato moriva e viveva la mamma la quale offriva il
suo latte al bimbo di un’altra donna che non ne aveva per un qualche motivo. Allora non c’era
il latte della Farmacia; nasceva così tra questi fratelli di latte un rapporto affettivo, duraturo,
disinteressato.
Questi i casi dei fratelli di latte. Ma voglio far notare inoltre che non si lasciava un bambino
piangere per la fame: se la sua mamma non era ancora tornata dal lavoro c’era sempre una
vicina mamma che gli dava il suo latte.
Ancora una volta voglio ricordare che nel nostro paese c’era quell’aiuto reciproco tra le
persone, specie tra le donne, in ogni caso in cui si presentava una necessità, quasi fosse un
dovere. Quello era il modo di vivere della Comunità, e tutto si faceva con slancio amichevole
e disinteressato.


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