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Autore:     Data: 30/04/2019  
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Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 46 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

LETTERE

Letture: 1174               AUTORE: DIREZIONE (Altri articoli dell'autore)        

Numerosi i messaggi di auguri pervenutici in occasione del Natale, per telefono, per posta, per e-mail: ringraziamo e ricambiamo da queste colonne là dove non l’avessimo già fatto altrimenti.
Tanti anche gli inviti ad incontri culturali di vario genere, ai quali abbiamo partecipato ogni volta che ne abbiamo avuto la possibilità.
L’amico Francesco Servello, da Vallelonga, ci ha fatto avere dei bei sonetti di un suo poema di prossima pubblicazione: ci faremo vivi con lui appena ne avremo la possibilità.
Documenti per noi importanti abbiamo ricevuto da Giuseppe Spasari, un lettore badolatese che vive da parecchi lustri a Palermo.
Il professore Lorenzo Viscido, squillacese, è in contatto con noi da New York, dove è docente universitario.
Un primo cordiale contatto l’abbiamo avuto anche con Domenico Paravati, un ex giornalista della RAI, che, nativo di San Floro, vive con la famiglia nel Lazio dove ha dato vita a due giornali che in qualche modo ricordano per l’impostazione “La Radice”
Giuseppe Trimarchi ci scrive e ci manda le sue poesie da Monfalcone; si dichiara anche pronto a regalarci qualche arnese di bottega artigianale d’altri tempi se riusciamo a fare in Badolato il Museo.
L’amico Mimmo Lanciano non manca di farsi sentire e di farsi leggere, da Agnone; così come l’amico Ciccio Menniti, da Roma.
Sempre vivi e calorosi sono i contatti con Claudio Martinotti, che abbiamo conosciuto e apprezzato anche qui a Badolato.
Da Pisa ci contatta e ci offre la sua collaborazione la Signora Caterina Guarna, che scrive per noi già fin dal presente numero.
Ci piace doverosamente citare il Signor Mahi Ghandi, che sul bollettino di c.c.p. postale scrive “Ringraziamenti alla Associazione della Calabria e saluti.”
Tra i più appassionati e più anziani nostri lettori il farmacista Salvatore Carnuccio (Catòna) che vive in Argentina dagli anni Trenta del secolo scorso. Pubblichiamo a parte un suo scritto su Sant’Elmo, e riportiamo qui di seguito, per esplicita richiesta, parte di una lettera che il suo maestro Nicola Caporale gli ha inviato nel 1935 in Argentina dove il piccolo Salvatore era emigrato con la famiglia:

Badolato, 15 novembre XIV
Caro Carnuccio,
la tua lettera che mi è giunta graditissima l’ho voluta leggere ai tuoi piccoli amici di seconda che quest’anno si trovano in terza.
Tutti ti ricordano: qualcuno indica il posto dove tu sedevi. E io con loro.
Bravo Carnuccio! Il tuo desiderio, ormai, è stato esaudito.
Bada, però, che, oggi più che mai, il vivere lungi dalla propria Patria è un apostolato di italianità che bisogna svolgere ovunque e con chiunque.
Costì la vita e i sentimenti saranno sotto altra atmosfera; si dirà, magari che in Italia non ci sia libertà, ma tu pensa che la libertà non può esistere quando si attenta alla libertà degli altri: dirai che in Italia la libertà c’è, è la più nobile delle libertà, poiché la guida la disciplina.
E la disciplina dev’essere coll’uomo, in qualunque momento, poiché disciplina è regola di vita: conservati disciplinato e fa che tale disciplina sia nel tuo sangue.
Ti dicevo che ogni italiano lontano dalla Patria porta seco un apostolato che prima non è mai esistito nei nostri avi emigranti. E cioè la grande Fede di Roma, che sempre (e tu lo sai per averlo studiato) è stata la madre di tutte le genti, la maestra di tutte le civiltà. Onora, dunque, questa nostra Italia, e cerca anzi tutto d’essere degno di tanto onore. Se qualcuno offenderà la tua Terra, tu ribellati; se qualche connazionale, bacato da idee scettiche e da un malsano idealismo nordico, commiseralo, poiché la sua anima non ha avuto la fortuna di sentire questo nobile risveglio di Roma………
Opera………onestamente, laboriosamente e ti sia d’esempio e di sprone lo sforzo che i nostri operano in terra d’Africa, dove gli Abissini corrono all’ombra della nostra bandiera in cerca di sicurezza e di civiltà che mai hanno avuto prima d’ora.
I tuoi compagni studiano appassionatamente la geografia dell’Etiopia o Abissinia. Pigliano parte viva a tutta la vita politica d’oggi; sanno come gl’Inglesi e i Francesi e i Belgi hanno risposto ai nostri 700000 morti in guerra, da noi italiani vinta e sostenuta, senza chiedere nulla e senza nulla avere alla fine della Vittoria. Gratitudine delle genti salvate ieri, quando la Germania le aveva atterrate………
Apprendo che vai a scuola, anche lì. Bene.
Continua sempre a studiare: l’uomo vale quanto sa - ricordatelo.
Ed ora basta. Ricordati sempre di noi.
I tuoi compagni desiderano qualche veduta di codesta terra: accontentali.
Io ti bacio caramente e ti porgo i saluti dei tuoi piccoli amici.
I miei ti salutano.
Buona fortuna e sempre avanti.
T’abbraccio caldamente tuo maestro
Nicola Caporale

Con lettere e cartoline si fa sempre vivo da Vibo Valentia Pasquale Piroso, per inviare saluti, per chiedere informazioni e soprattutto per esprimere giudizi -sempre positivi- sul periodico. Certi che sarà contento, riportiamo qui alcuni passi di una lettera in cui scrive anche lui di Nicola Caporale:


Vibo Valentia - domenica 30 ottobre 2005 - h 8,32
Carissimo professore!
Sono davvero lieto giovarmi di questa meravigliosa occasione. Io sono uno dei tantissimi fortunati che hanno conosciuto l’indimenticabile Eccellente Professore Caporale. La Sua indimenticabile Figura ce l’ho impressa nella mente e nel cuore fin dall’età infantile, perché vicini di “RUGA” con la buon’anima di mio nonno Piroso, dove ho vissuto la mia infanzia e la prima fanciullezza.
Fortunatissimo anche perché Lui fu il mio primo Maestro alle elementari nell’edificio del paese.........
Mi faceva percepire la fanciullezza insieme ai compagni di classe, senza il più sottile velo d’imbarazzo……… con il Suo equanime soave amore paterno e talento professionale, riusciva molto bene e senza fatica alcuna, a tirare fuori il meglio di me.
Portandomi avanti ben preparato per affrontare il successivo anno scolastico………

Abbiamo poi il piacere di annotare un messaggio augurale molto gradito: ci è pervenuto, con la collaborazione del nostro Enzo Larocca, da Enzo e Patrizia Mirigliani, che ci hanno fatto pure avere il Calendario Miss Italia 2006, un’autentica opera d’arte firmata dal fotografo gianni BORENGO GARDIN. Ringraziamo anche da queste colonne i conterranei Signora e Signor Mirigliani per il bell’omaggio e per il gentile pensiero.

Ringraziamo tutti, e con l’occasione auguriamo un nuovo anno sereno.


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