Data: 31/03/2007 - Anno: 13 - Numero: 1 - Pagina: 9 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
LE CHIESE DI BADOLATO A META' DEL SECOLO XIX |
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AUTORE: Marziale Mirarchi (Altri articoli dell'autore)
Il 14 giugno 1847 il vescovo di Squillace, mons. Concezio Pasquini, ha commissionato all' arciprete don Nicola Gallelli l' accurata elencazione delle chiese di Badolato e la descrizione del loro stato di agibilità. La richiesta vescovile, per l' assenza dell' arciprete, è stata adempiuta il 18 giugno -dopo soli quattro giorni- da don Gregorio Giannini, parroco di San Nicola. Dalla puntuale e circostanziata relazione del religioso badolatese si evince che, all' epoca, esistevano sul territorio comunale: la chiesa parrocchiale e matrice del SS.mo Salvatore, �non ha segristia tanto necessaria per ogni chiesa. Il muro del coro da ponente minaccia rovina. Non ha pavimento. I suoi altari mal acconci. Tutte le mura si vedono serpeggiati ed in alcuni punti estuderati, che ad ogni intemperie di vento o acqua minacciano rovina; per qualche decenza e per mantenere l' intero edificio bisognerebbe la spesa di mille e più Ducati�; la chiesa parrocchiale di S. Nicola, �� picciolissima per la cura di ottocento anime circa. Uno dei suoi muri esterni che guarda mezzodì, per la lunghezza di palmi quaranta ed alto venti (palmi), � costruito di argilla; il resto della chiesa molto bassa costruita; il pavimento e suffitta indecentissimi; la copertura minaccia rovina; sarebbero necessari altri due altari giacchè il solo maggiore � mediocre e l�altro insignificante e molto indecente; per ridursi in uno stato alquanto decente vi bisogna la spesa di Ducati cinquecento�; la chiesa parrocchiale di S. Maria, �� molto indecente nel suo stato; le mura nell�esterno e nell�interno minacciano rovina con la copertura; non ha pavimento e gli altari molto indecenti. Per ristorarla e ridurla in qualche decenza, vi bisognerebbe la spesa anche di Ducati seicento�; la chiesa parrocchiale di S. Caterina, �non ha pavimenti; molto indecenti sono due altari; la segristia vorrebbe raffibbiata; (andrebbe) ricostruito il muro di tramontana, il muro di ponente e levante che con fissure le quali minacciano rovina e (andrebbe) rifatta la copertura; perci� vi bisognerebbe per l�urgente bisogno almeno la somma di Ducati trecento e pi��; la �magnifica� chiesa di S. Domenico, �per la sua ottima architettura la quale rimase incompiuta dal ex Padri Domenicani: avrebbe bisogno di essere terminata di stucco e capitelli nell�ordine suo principiato, rifatte tutte le vedrati, compito il coro col suo pavimento, raffibbiata la copertura, terminato il suo frontespizio, edificati gli altari. Non sono bastevoli Ducati mille, ma con tal somma si renderebbe alquanto decente nella sua magnificenza locale�; la chiesa dell�Immacolata, �minaccia rovina per la sua instabile situazione giacch� edificata sopra una roccia lambita da due fiumi: ogni riparo sarebbe inutile. Per onore della gran Madre del Signore sotto si glorioso titolo, per la Dio gloria, pel bene e piet� della Popolazione sarebbe assai convenevole costruirsi in luogo pi� alto e solido e perci� vi bisognerebbe la spesa totale; ma pure sarebbero sufficienti Ducati mille colla cooperazione del Popolo e Congregazione per la viva devozione�; la chiesa rurale della Sanità, � per ristorarsi avrebbe bisogno di Ducati duecento�; la chiesa di S. Maria degli Angeli dei Padri Riformati, �per pavimento, copertura e rendersi più decente avrebbe bisogno della spesa di Ducati duecento�; la chiesetta di S. Leonardo, �innanzi la porta della parrocchia di S. Maria, abbandonata da pi� tempo la quale è rovinata intieramente�; la chiesetta di S. Maria del Carmine, �che va colla giurisdizione di S. Maria: non vi è luogo a potersi dilatare giacch� la sua costruzione sembra un piccolo basso�; la chiesa rurale di S. Maria della Provvidenza, �piccolissima�; la chiesa di S. Rocco, �per queste due ultime chiese, vi sarebbe il locale per estendersi con nuova costruzzione; ma se mancano mezzi per le Chiese necessarie ed indispensabili, come trovarli per le superflue?�; la �piccola� chiesa della SS.ma Annunziata, �di pertinenza del Jus Patronato Laicale del Barone di Badolato don Giuseppe Scoppa il quale ne cura i necessari ristori ed accomodi�. La relazione del parroco Giannini ha anche evidenziato che erano proprietà del Comune le quattro chiese parrocchiali e quelle di S. Domenico e dell' Immacolata; appartenevano invece ai Luoghi Pii la chiesa rurale della Sanità e ai Padri Riformati quella di S. Maria degli Angeli. Marziale Mirarchi |