Associazione culturale “La Radice”
Registrazione Tribunale di Catanzaro n° 38 del 12.04.1995



Home
Info
Autori
Biografie
Periodici
Cerca
Video
Link
Archivio
Lettere
Estinti
Gestionale
Articolo meno letto:
UN’ALBA DA MIA MADRE Dal balcone della mia casa, 17 marzo attorno alle sei Vito Teti
Autore:     Data: 30/04/2019  
WebCam su badolato borgo

Inserisci email per essere aggio Inserisci email per essere aggiornato


 LINK Culturali su Badolato:

Storia di Badolato a partire dai 50 anni della parrocchia Santi Angeli custodi di Badolato Marina, i giovani di ieri si raccontano.
www.laradice.it/bibliotecabadolato

Archivio di foto di interesse artistico culturale e storico - chiunque può partecipare inviando foto, descrizione e dati dell'autore
www.laradice.it/archiviofoto

Per ricordare chi ci ha preceduto e fà parte della  nostra storia
www.laradice.it/estinti


ACCETTIAMO:
  • MATERIALE da pubblicare o da conservare;
  • NOTIZIE storiche e d'altro genere;
  • INDIRIZZI di Badolatesi che ancora non ricevono il giornale;
  • FOTOGRAFIE di qualche interesse;
  • SUGGERIMENTI, che terremo presenti;
  • CONTRIBUTI in denaro.

Visite:
Pagine richieste:
Utenti collegati:
dal 01/05/2004

Locations of visitors to this page

Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 19 - INDIETRO - INDICE - AVANTI

L’ESSICCAZIONE

Letture: 1272               AUTORE: Immacolata Larocca (Altri articoli dell'autore)        

(Ecco una nuova rubrica, secondo noi non meno interessante di altre che contraddistinguono, alcune fin dall’inizio, questo periodico. Nella certezza che sarà gradita dai lettori, ringraziamo la nostra Immacolata Larocca per aver accettato l’invito a curarla.)

“Casa quantu u poi stara e fundi quantu nda poi tenìra”. Così recitava un motto badolatese, molto valido al tempo in cui la gente lottava per la sopravvivenza.
La casa comoda non dava loro da mangiare, era quindi più necessario avere tanta terra da coltivare proporzionata alla forza lavoro della famiglia che con i suoi prodotti, se pur magri, assicurava a tutti il cibo quotidiano e nelle buone annate qualcosa di più.
Naturalmente nel corso dell’anno c’erano periodi in cui i prodotti abbondavano e periodi in cui venivano a mancare, a seconda della stagione. Da qui l’esigenza di conservare le eccedenze di alcuni alimenti che meglio si prestavano a tale scopo.
La conservazione a quei tempi non poteva essere che naturale. Uno dei tanti metodi era l’essiccazione al sole e nel forno a legna, in uso ancora oggi che consiste nel fare evaporare l’acqua contenuta in un alimento esponendolo al calore.
Infatti durante il periodo estivo camminando per le vie del paese capita di scorgere stesi al sole pomodori e fichi; fenomeno eccezionale ai nostri giorni ma molto comune nei tempi passati quando la produzione e il consumo di questi alimenti era maggiore, anzi spesso costituivano la prima colazione e il pranzo dei contadini nella stagione invernale.
I pomodori una volta essiccati venivano salati, aromatizzati con aglio e basilico e conservati sott’olio in vasi di terracotta (salatùri). Un altro metodo non più in uso, era quello di metterli nel forno caldo dopo l’essiccazione e polverizzarli per poi condire la pasta.
I fichi secchi migliori venivano farciti con noci o mandorle o semi di anice, oppure con buccia di mandarini tagliuzzata ed essiccata e successivamente lavorati a forma di croce (crucètti), oppure intrecciati su stecchini di canna (schjocchi). Questi, insieme a quelli sfusi, venivano messi nel forno a legna per completare l’essiccazione.
Al sole mettevano ad essiccare anche fave, ceci, fagioli, mandorle, noci, sesamo, castagne, fichi d’India e uva. Quest’ultima prima di essere esposta al sole veniva calata nell’acqua bollente fin quando non cambiava colore e, dopo qualche giorno, infornata. Diventava così uva passa, utilizzata per la preparazione del sanguinaccio e insieme a fichi secchi e noci tritati per un dolce tradizionale natalizio (nipitèrhi).
Fichi secchi, noci, castagne infornate e mandorle, accompagnati da un buon bicchiere di vino rallegravano spesso le lunghe serate invernali dei nostri avi, trascorse intorno al braciere o vicino al focolare con amici, parenti e familiari.


E-mail:              Webmaster: www.giuseppecaporale.it               Segnalazione errori

Testi e materiale Copyright©
Associazione culturale La Radice
  www.laradice.it

Sviluppo e design Copyright©
Giuseppe Caporale
 www.giuseppecaporale.it

Tecnologie e software Copyright©
SISTEMIC di Giuseppe Caporale
 www.sistemic.it

Advertising e link support
by www.Golink.it

Golink www.Golink.it