Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 32 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
NEL SEGNO DELLA COMUNIONE 50° ANNIVERSARIO |
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AUTORE: Don Salvatore Tropiano (Altri articoli dell'autore)
NEL SEGNO DELLA COMUNIONE 50° ANNIVERSARIO DELL’ APERTURA AL CULTO DELLA CHIESA “SANTI ANGELI CUSTODI”
Non poteva esserci chiusura più significativa del 50° anniversario di apertura al culto della chiesa “Santi Angeli Custodi” di Badolato Marina che la Concelebrazione dell’Eucaristia, presieduta da Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita della nostra Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Presenti, anche, Mons. Antonio Cantisani, Vescovo Emerito; Mons. Raffaele Facciolo, Vicario Generale della Diocesi; don Gregorio Montillo, Vicario Foraneo; altri Sacerdoti e due Diaconi. Per questo evento, infatti, tutta la Comunità si è ritrovata, ancora una volta, unita attorno al successore degli Apostoli per lodare e ringraziare il Signore della storia. Cinquanta anni passati, durante i quali il Signore, attraverso la Sua Chiesa, ha parlato ai cuori delle persone, è stato compagno dei Badolatesi, protagonista di una storia entro la quale l’uomo ha preso coscienza della missione che gli compete per rendere più umano il quotidiano e più vivibile il creato. Il Parroco don Salvatore Tropiano, nel saluto rivolto alle Autorità e ai presenti, così numerosi, ha descritto il percorso fatto dalla Comunità in questi cinquanta anni. Tra le altre cose: “…questo percorso ha lasciato frutti nei cuori di coloro che non sono più e di quanti vivono il presente e sono orientati al futuro”. Ha esortato la Comunità a considerare in modo preponderante il suo essere “Chiesa” e, quindi, a mettersi al servizio dei fratelli, in primo luogo di coloro che soffrono e non hanno voce e che, sicuramente, portano dentro di sé umanità e dignità. Dopo aver ricordato con sentimenti di gratitudine e di stima, quanti hanno svolto la loro missione durante questi cinquanta anni a servizio della Comunità, ha concluso esortando ad “operare in modo straordinario nell’ordinario quotidiano” e ricordando il “ti basta la mia grazia”, di Gesù a Paolo, che deve essere per tutti forza e gioia. L’Arcivescovo, pronunciando l’omelia, ha espresso sentimenti di apprezzamento per tutti coloro che, in vari modi hanno servito e servono questa comunità. Ha evidenziato i significativi collegamenti con quanto esprimeva il Vangelo del giorno: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere” ed ha esortato a vivere tra di noi la dimensione comunionale, perché siamo tempio di Dio all’interno della Chiesa. Inoltre, ha definito la chiesa “casa di Dio in mezzo alla casa degli uomini” e si è soffermato principalmente sul significato dell’Altare quale simbolo di Cristo “che lì si dona a noi senza farci spendere una lira”. Il Mistero Pasquale, l’ascolto della Parola e la preghiera sono stati momenti intensi che si sono, poi, tradotti in gioia e in ricordi del passato durante il rinfresco e l’ammirazione dei raggi di luce dei fuochi pirotecnici nell’imbrunire della sera. È stata una sinfonia, veramente unica, l’incresparsi di luci variopinte, intercalate da botti e da coriandoli, come in un valzer “melodioso” di una competizione di pattinaggio su ghiaccio, nella piazza antistante la chiesa parrocchiale, gremita di gente fino all’inverosimile. Ringrazio, ancora una volta, il prof. Vincenzo Squillacioti, Direttore de “La Radice” per l’ospitalità nel periodico di questo mio scritto, dandomi, così, la possibilità di entrare in tante case, ma principalmente nei cuori dei Badolatesi vicini e lontani. E ai “miei” Badolatesi esprimo parole di incoraggiamento per proseguire nell’impegno, profuso fin qui, a tutti i livelli e ovunque si trovino. Agli amici lontani avrei voluto fare arrivare subito l’omaggio del libro e della medaglia ricordo del 50° anniversario, ma l’impossibilità e altri fattori non me lo permettono. Quando rientrate per le ferie, passate dalla Parrocchia a ritirarli… fino al termine della scorta. Con l’augurio di sapervi bene in salute, nelle relazioni con gli altri e non solo, prego per voi tutti, perché rispondendo alla volontà del Signore possiate gridare la vostra gioia e la vostra gratitudine per quello che siete e per quello che fate. Don Salvatore Tropiano
(Si prega prendere nota che la fotografia di pag. 54 del libro “50° Anniversario” non riproduce gli sposi Saraco Pasquale e Garretta Vittoria, bensì Saraco Antonio e Garretta Assunta uniti in matrimonio il 12 gennaio 1963. Dell’errore, dovuto alla simultanea visione di due diverse ma simili fotografie, si chiede scusa agli interessati e ai lettori) |