Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 7 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
PASSò PURE DA BADOLATO LA RIVOLTA DI CAMPANELLA DEL 1599 |
|
Letture: 1329
AUTORE: Domenico Lanciano (Altri articoli dell'autore)
Sono assai numerosi i riferimenti a persone e luoghi di Badolato presenti nel libro “Le cinque stagioni” (Tommaso Campanella e i tragici fatti del 1599 in Calabria) mirabilmente scritto dall’amico prof. Salvatore Marino (detto Mommo) di Santa Caterina dello Jonio e pubblicato nel luglio 2005 da Rubbettino Editore di Soveria Mannelli con il nuovo marchio Iride. A parte i nomi di personaggi storici, vi sono pure persone nostre contemporanee nascoste sotto le sembianze di altre create dall’Autore ad uso della narrazione romanzata di quella sfortunata rivolta calabrese che ebbe come epicentro la città di Stilo. Personalmente ne ho scoperte due, però è probabile che ce ne siano altre bene criptate ma identificabili nei paesi della costa jonica, dell’entroterra e della stessa S. Caterina. Antonio Gesualdo è uno di questi personaggi criptati e viene riportato con il nome di Antualdo (nelle fattezze dell’astronomo del castello Ravaschieri), mentre mastro Umberto Squillacioti è individuabile nel figlio del celebre navigatore Antòn Calabrés con capanno in mezzo al torrente Munita. Ma sono riconoscibili anche fatti accaduti nella nostra medesima epoca, come l’incendio di parte del borgo di Santa Caterina avvenuto oltre venti anni fa. All’Autore tutto ciò serve pure per attualizzare la storia e spiegarla meglio con le grandi passioni esistenziali e sociali (positive e negative) degli uomini, i quali (ieri come oggi) sono spesso pervasi o sopraffatti da forze più grandi di loro. L’augurio è che, nel leggere le 338 pagine di questo bellissimo libro, possiate gioire e deliziarvi com’è accaduto a me, che ho trascorso delle ore di vera e propria esaltazione, anche perché il prof. Marino (mio collega di studi all’Università di Roma e adesso docente al Liceo scientifico di Soverato) ci fa amare di più la nostra terra, questa Calabria tanto ricca di cultura quanto sfortunata per le varie potenze dominanti. L’Autore ritiene, però, che la Calabria possa rinascere se, intanto, noi calabresi riusciamo a prendere piena coscienza del valore della nostra storia. è questo, tutto sommato, il messaggio centrale che ci vuole trasmettere il nostro grande Mommo, il quale (credetemi) ha scritto un vero e proprio capolavoro così tanto ricco di riferimenti storici da indurci a utilizzare meglio il nostro patrimonio civile. E vi delizierete pure con i disegni di Girolima Benàvoli (detta Gina, moglie dell’Autore) e con i frequenti termini dialettali che, italianizzati, ci fanno capire come la lingua nazionale potrebbe arricchirsi di parole quali non troviamo nel vocabolario ufficiale ma che, usate da noi tutti i giorni, spiegano con più efficacia le situazioni. è, questa, un’operazione culturale assai meritevole ed interessante, come interessanti sono tante altre particolarità di cui il libro è assai impreziosito. Ed è pure per questo che lo raccomando a tutti. Non rinunciate a rinverdire l’orgoglio storico d’essere calabresi! |