Data: 31/12/2005 - Anno: 11 - Numero: 4 - Pagina: 15 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Salvatore Carnuccio (Altri articoli dell'autore)
(L’amico lettore Salvatore Carnuccio, che sta trascorrendo quasi tutta la vita in Argentina, dove fa il farmacista (attività principale), ci ha mandato di recente da Buenos Aires un suo scritto pubblicato su Voce d’Italia dell’1 settembre 2005, con preghiera di pubblicazione da parte nostra, cosa che facciamo volentieri -avendone lo spazio- anche perché il nostro dottore è uno dei più assidui e appassionati lettori de “La Radice”. Nella certezza che non ce ne vorrà se ometteremo le poche righe iniziali e quelle finali del suo articolo in quanto sono rispettivamente propedeutiche e conclusive in un contesto trattato dal giornale argentino il 2 giugno 2005.)
A Badolato, mio paese natale, c’è un piccolo quartiere che si chiama Sant’Elmo, per questo il santo mi è sempre stato familiare. All’età di otto anni nel 1930, una domenica a mezzogiorno, dopo aver giocato in compagnia di un gruppo di amici, stanco mi sono appoggiato al muretto di un ponte. Guardando verso il basso ho visto un uomo di media statura, vestito umilmente con una camicia rimboccata, un gilé, scarpe da campagna, un bastone ed una lanterna accesa nella mano destra, nonostante fossimo a mezzogiorno. (Si sente parlare ancora oggi a Badolato di Sant’Elmo che girovagava nel territorio con una lanterna accesa, ndd) Ho pensato si trattasse di Sant’Ermo. Alla sua sinistra c’era un bambino di circa cinque anni, era sorridente e mi guardava come se mi volesse dire qualcosa. Allora, mi sono girato ed ho chiesto ai miei amici se vedevano qualcosa. Hanno risposto di no. Ho insistito e mi hanno confermato che non vedevano niente. . Mi sono rigirato a guardare verso il basso e Sant’Ermo era sempre lì e continuava a guardarmi con più allegria di prima. Spaventato sono corso a casa da mia madre per chiederle di andare a raccontare l’accaduto all’arciprete del paese. Lei più tranquilla e sensata mi ha detto: “Figlio mio, se andiamo in parrocchia e raccontiamo quello che hai visto al sacerdote ci prende per matti, perché Sant’Ermo non sta dove lo hai visto. Mi hai detto che i tuoi compagni non lo hanno visto. Supponendo che il religioso venga con noi sul ponte, neppure lui lo vedrebbe perché, evidentemente, Dio ha scelto te affinché lo vedessi. Cerca di essere contento poiché, da quello che mi hai raccontato, avrai una vita fortunata.” Agli 83 anni, penso effettivamente di essere stato miracolato. Sono sempre stato credente ed ho sempre avuto molta fede. |