Data: 30/04/2014 - Anno: 20 - Numero: 1 - Pagina: 18 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Leonardo Calabretta (Altri articoli dell'autore)
(Abbiamo avuto il piacere tempo fa di prendere parte ad uno dei Venerdì letterari che ormai da anni organizza in Soverato la benemerita Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero “Magno Aurelio Cassiodoro”. È stato presentato, quella sera, il “Progetto Unitario Scillezio” come strumento di cittadinanza attiva nei Beni Culturali Ambientali. Si tratta di tre volumi con i quali la sempre dinamica scrittrice Suor Italia La Rosa, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, lancia ai Calabresi un importante messaggio: ripartire dalle nostre radici, memori di un grande passato e degli insegnamenti di uomini illustri quali Campanella (Stilo), Brunone di Colonia (Serra San Bruno), Cassiodoro (Squillace), tre nomi che segnano il triangolo culturale nel quale insiste il nostro comprensorio. Ha introdotto il Convegno il professore don Leonardo Calabretta al quale abbiamo chiesto di poter pubblicare il suo intervento, che offriamo ai nostri lettori nella parte che riteniamo più aderente all’illustrazione che ha fatto della Calabria classica l’Autrice del Progetto.)
Zaleuco di Locri diede al suo popolo leggi scritte prima ancora di Dracone e di Solone. Democede e Alcmeone fondarono a Kroton una famosa scuola di medicina. Milone di Kroton fu il più celebre atleta del mondo ellenico. Clearco da Reggio fu il primo a scolpire nel bronzo. Senocrito di Locri fu musicista e poeta eccelso tanto che Pindaro si dichiarò suo seguace. Ippia di Reggio fu il primo storico dell’Occidente: prese le Olimpiadi come riferimento cronologico e spiegò il nome Italia col nome che i Siculi davano al vitello (Italos). Pitagora raggiunse a Kroton fama imperitura in matematica, astronomia, filosofia e dottrina morale/religiosa. Glauco di Reggio fu l’iniziatore della critica musicale e letteraria. Nosside di Locri fu una poetessa alla stessa levatura di Saffo di Mitilene. Timeo di Locri è stato scelto da Platone come protagonista del suo omonimo dialogo. Si tratta di riscattare i nostri primati e di proclamarli in Italia e nel mondo! E i nostri primati non sono né pochi né da poco! Soprattutto riscattare e togliere dall’oblio una zona della nostra Calabria -il comprensorio di Soverato (praticamente la parte della Calabria che si affaccia sul Golfo di Squillace)- che ha un passato di tutto rispetto, con uomini (Pitagora, Cassiodoro, Bruno di Colonia, Sirleto, Campanella) che ancora oggi sono da studiare e valorizzare, oltre che da far conoscere a tanti calabresi che vivono immemori del loro passato. Ma non si tratta di vivere soltanto di ricordi. Occorre che da questa nostra stessa Calabria nasca un progetto di iniziative culturali di largo respiro, che abbia come riferimento il nostro territorio e la nostra storia. Gli scritti di Suor Italia sono uno stimolo per costruire un progetto culturale che possa servire da premessa per un impegno politico, teso a far fare alla nostra amata terra (“grande e amara” la chiama Leonida Repaci in un suo scritto) il salto di qualità che merita per il suo glorioso passato e per il contributo che ha dato non solo all’Italia, ma alla civiltà universale. |