Data: 31/12/2003 - Anno: 9 - Numero: 4 - Pagina: 30 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Vincenzo Squillacioti (Altri articoli dell'autore)
Sono ancora poche le persone che raccolgono il nostro continuo appello di farci avere notizie, giornali, fotografie… che a noi potrebbero essere tanto utili per il lavoro di recupero e di partecipazione che tentiamo di portare avanti. I più preferiscono, purtroppo, la discarica pubblica, magari per noncuranza o per distrazione. Di recente ci è stata regalata una fotografia che, per averci fatto tornare indietro con la memoria di cinquant’anni, l’abbiamo conservata gelosamente. Tra l’altro riguarda un argomento che noi avevamo sia pure marginalmente affrontato nella rubrica “L’immagine” del n° 4/1998: una vecchia pompa di benzina. Normale, quindi, se non proprio scontato, l’immediato rinvio al petrolio, e quindi alle fonti energetiche, e quindi all’inquinamento e alle guerre che continuano ad insanguinare il pianeta. Noi, ligi all’impegno assunto, soprattutto con noi stessi, di affrontare i problemi con un taglio il più possibile confacente alla storia della nostra terra e della nostra gente, vogliamo qui ricordare a chi ci legge l’evoluzione del commercio della benzina a Badolato. Trascuriamo quindi di affrontare il problema del “barile” che, sia ricordato per inciso, equivale a circa 160 litri; così come ricordiamo solo fugacemente che dal petrolio, che i padroni delle Sette Sorelle pagano quattro soldi, non si ricava soltanto benzina e gasolio, ma anche gas, olii minerali, bitumi, plastiche, gomme, fertilizzanti. Ecco perché -un altro breve inciso- taluni potenti fanno di mestiere i petrolieri e, di conseguenza, i guerrafondai. A Badolato le prime pompe di benzina, due per l’esattezza, sono state installate nei primi anni Trenta del ventesimo secolo. Erano collocate a ridosso del muro di recinzione della collina su cui sorgeva il castello, nella zona di nord-ovest. Le aveva piazzato la ESSO, insieme a quelle di Guardavalle e di Soverato. All’epoca in paese le automobili erano veramente poche. Ne aveva una il barone Paparo, fin dagli anni Venti, e un paio il barone Gallelli; altri proprietari di autovetture erano: Domenico De Rosi, Salvatore Staiano, Costantino Zoccali. Possedevano pure vetture, a scopo di noleggio e di servizio pubblico, Peppino Guarna, Antonio Santoro, Peppino Ugo; più tardi anche Ciccio Spasari. Ciccio Pultrone, uno dei più grossi commercianti della zona, ne possedeva più di una, per cui era stato lui -mi si dice- a chiedere alla ESSO l’installazione delle pompe, che erano affidate a Salvatore Staiano, i cui primi due figli, Ciccio e Vincenzino, facevano con piacere, e come per gioco, gli abituali operatori alle manovelle, nei periodi in cui erano liberi dagli impegni scolastici, e sino alla partenza per il collegio. Ovviamente non conosciamo la vendita giornaliera, e neanche il costo di un litro di benzina o di gasolio. Ci viene detto, invece, che le pompe ebbero vita sino ai primi anni della seconda guerra mondiale. Non ci è dato di sapere dove le poche automobili esistenti facessero rifornimento sino all’installazione di un’altra pompa di benzina. Supponiamo che si rifornissero a Soverato, ma sappiamo di qualche magazzino con dei bidoni di benzina di scorta (1946). Nel 1958 fu la volta di AVIOGAS, sempre in piazza Fosso, ma in zona più aperta e più funzionale. Primo gestore fu Peppino Spasari, che, però, si serviva spesso anche di giovani e di giovanissimi amici quali operatori alle pompe; tra questi Vincenzino Gallelli e talvolta il figlio Mario Ruggero, Vincenzo Battaglia, Raffaele Menniti, Pasquale Naimo, Giuseppe Comito. Qualche anno più tardi la gestione passò a Maria Rosaria Battaglia (di Umberto) Battaglia, e gli operatori continuarono ad essere più o meno quegli stessi che avevano collaborato con Peppino Spasari. Nel 1972 Giuseppe Comito ha rilevato la gestione del punto vendita, facendo al contempo l’operatore, aiutato dal figlio Totò. Nel frattempo era cambiata anche la Società che forniva il carburante: da AVIOGAS a CHEVRON e poi a SACOIL. L’amico Giuseppe Comito ci ha permesso di consultare il registro relativo alla vendita, per cui siamo in grado di fornire alcune notizie in merito. Dal 2 maggio 1972 al 25 gennaio 1973 (periodo di gestione Comito), in 225 giorni feriali sono stati venduti 35.126 litri di carburante (tra super, normale e miscela); vale a dire una vendita media giornaliera di 156 litri. E poiché in quel periodo al gestore spettavano circa 12 lire ogni litro, il nostro amico Comito guadagnava, al lordo, 1.872 lire al giorno lavorativo, pari a 46.800 lire mensili. Potevano bastare per la famiglia? Certamente no. Fu così che chiuse per sempre il distributore di benzina a Badolato Superiore. E veniamo al nuovo centro abitato di Badolato Marina che, come ognuno sa, è nato dopo le alluvioni del 1951. Nel primo decennio era poco avvertita l’esigenza di un distributore in loco, perché molto scarsa era ancora la gente che abitava sul mare. Chi scrive queste pagine, rientrando a Badolato a fine 1962 dopo sei anni di assenza, s’avvide della crescita demografica della Marina, per cui pensò bene di scrivere alla SHELL italiana, filiale di Cosenza (racc.ta A.R. n° 2363 del 25.10.1963) invitando la multinazionale a “considerare la possibilità d’una installazione di distributore di benzina a Badolato Marina”. Perché la Shell? Semplicemente perché nel passato s’era creato un buon rapporto di clientela proprio con un gestore di benzina Shell. D’altra parte, l’una multinazionale vale l’altra, e il prelievo da parte dello Stato, che arriva al 70 e all’80 % del prezzo del carburante, non fa differenza di Società. La Shell non rispose all’invito. Nel frattempo, però, fu installato sulla Nazionale un distributore della ESSO, per la gestione di Giuseppe Guido, che cominciò a vendere il 1° giugno 1964, e sino al 14 settembre 1998. Numerosi i collaboratori di Guido nell’arco di 34 anni: Giuseppe e Tonino Lentini, Giuseppe Valenti, Nazareno Circosta, Iolanda Paparo, Annibale Pultrone, e negli ultimi anni Andrea Pultrone e Giuseppe Spasari. Il 15 settembre 1998 la gestione della ESSO passò ad Andrea Pultrone e a Giuseppe Spasari, che vendettero carburante sino al 30 settembre 2003. Poi la chiusura, dal 1° ottobre 2003. Perché la vendita è scarsa; ovvero, perché il guadagno è poco. Così è, che si voglia o che non si voglia! E non è la lotta della giungla, indispensabile tra le bestie per la sopravvivenza. è, invece, la lotta del mercato, la lotta del capitale, la lotta degli umani, che di umano arriva a non avere più nulla. Corre voce, intanto, che sarà installato, nello stesso luogo, un altro punto vendita, di un’altra Società, che vuol tentare, o che si accontenta di un guadagno inferiore, o che… Arrivò anche la Shell, sempre sulla via Nazionale: l’invito non era caduto nel vuoto. Con la gestione di Pietro Squillacioti, la collaborazione nel periodo iniziale di Umberto Squillacioti, poi di Mario Bressi, e la collaborazione fissa di Pietro Piroso, ha iniziato la vendita il 1° febbraio 1966. Nel 1977, per una di quelle grosse operazioni finanziarie a carattere nazionale e anche planetario, buona parte della Shell italiana è diventata I.P. (Industria Petroli), quindi anche il punto vendita di Badolato Marina. Ma la gestione è rimasta a Squillacioti, sino al 1989. è, quindi, passata a Raffaele Cossari, che l’ha tenuta sino al 20 giugno 1994: dal 21 giugno il punto vendita è gestito da Antonio Battaglia, che si avvale anche lui di alcuni operatori, tra cui Annibale Pultrone. Dal 1° giugno 2002 l’I.P. è diventata TAMOIL. Ancora qualche considerazione prima di chiudere questa breve “storia” della benzina in Badolato, che è anche storia di crescita e di costume di una comunità. Il 1° febbraio 1967 il punto vendita Shell ha erogato complessivamente (normale, super, gasolio, miscela) 465 litri di carburante. Poiché la spettanza del gestore era nel 1967 di £ 7,30 ogni litro, il guadagno medio giornaliero lordo, in quel periodo, era di 3.394 lire. Che fa 88.257 lire al mese. Per amor di completezza diciamo ancora che il 31 dicembre 2003 la TAMOIL, punto vendita in Badolato Marina, ha venduto complessivamente 5.100 litri di carburante, ma si trattava di un giorno prefestivo in periodo di notevole movimento di automezzi per le vacanze natalizie. Per finire, l’ultima riflessione sull’andamento del prezzo dei carburanti in questi quarant’anni, limitandoci, per non appesantire la lettura, alla sola benzina (prima normale, poi super, ora verde), e poche saltuarie date. La benzina normale è passata dalle 96 lire del 1964 alle 162 del 1973. La benzina super la troviamo a £ 300 nel 1974 e poi a £ 1.605 nel 1990, e a £ 1.930 nel 1997. La benzina verde passa dalle 1.730 lire del 1998 alle 2.100 (€ 1,085) di oggi (fine 2003). Le percentuali e le altre considerazioni le lasciamo agli amici lettori, senz’altro più bravi di noi.
Si ringraziano per la collaborazione: Antonio Battaglia, Giuseppe e Totò Comito, Raffaele Gallelli, Vincenzo e Mario Ruggero Gallelli, Mimì Guarna, Giuseppe Guido, Pietro Squillacioti, Francesco Staiano. |