Data: 31/03/2006 - Anno: 12 - Numero: 1 - Pagina: 14 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Marina Gervasi (Altri articoli dell'autore)
Talvolta, riteniamo che gli Istituti del nostro circondario, a causa delle esigue risorse, limitino le attività alla spiegazione dei programmi delle singole discipline ed elaborino solo Progetti di facile soluzione. Al contrario, all’inizio dell’anno, sono stati presentati dei Progetti alquanto interessanti e in fase di elaborazione, sia presso l’I.T.G. “G. Malafarina” di Satriano, che nella sede associata, IPSIA di S. Andrea, scuole dove si registra una numerosa presenza di allievi Badolatesi e che hanno destato molto interesse. Particolare rilevanza, ha avuto il Progetto, presentato dall’Ing. Franco Babbo, docente presso l’IPSIA di S. Andrea, dal titolo “Software opensource”, che riguarda il miglioramento della fruizione dei pc connessi in rete. L’originalità del contenuto e la finalità del Progetto, mi hanno indotta ad intervistare il curatore del Progetto, Ing. Franco Babbo, per meglio approfondirne i contenuti generali, sicura di fare cosa gradita a quanti sono interessati a tale iniziativa. Ecco, di seguito l’intervista: In cosa consiste questo progetto? In linea con le direttive ministeriali, si vuole introdurre concretamente il software libero e la filosofia opensource nel nostro istituto migliorando, nel contempo, in maniera sensibile la fruizione dei pc connessi in rete. Nell’istituto di S.Andrea, in particolare, stiamo sperimentando l’ottimizzazione ed il monitoraggio della navigazione in Internet da parte degli studenti. Cos’è il software opensource e perché si è deciso di usarlo? È l’insieme dei sistemi operativi e programmi liberamente modificabili, ridistribuibili e totalmente gratuiti. Facendone uso è possibile abbattere i costi legati alle licenze. Il Ministero ne incoraggia ormai da diverso tempo l’adozione. Perché si rende necessario il controllo della navigazione nelle scuole? La navigazione incontrollata, spesso diretta verso siti dai contenuti tutt’altro che edificanti, induce la comparsa di ogni sorta di software maligno. Oltre a contrapporsi al discorso etico e formativo questa sconsiderata pratica genera quindi vari problemi quali comparsa di home page oscene persistenti, malfunzionamenti più o meno prolungati, compromissione della privacy, della sicurezza in rete e molto altro. Come vengono effettuati navigazione e monitoraggio? Un pc del laboratorio è stato recuperato e su questo è stato installato Linux come sistema operativo. Tale computer funge da proxy server grazie ad un software (squid) atto al filtraggio, al monitoraggio ed all’ottimizzazione delle connessioni ad Internet. Per ridurre al minimo l’incidenza di virus, è stato inoltre installato, su tutti i pc del laboratorio, oltre al preesistente Windows, anche Linux, incoraggiandone l’uso da parte degli studenti. La connessione avviene tramite un nome utente ed una password personali. Quali sono i risultati ottenuti? L’idea di responsabilizzare gli studenti con l’uso di una password ha dato subito ottimi risultati. Nel giro di due settimane è stata azzerata totalmente la navigazione presso siti diciamo così “diseducativi” e l’incidenza di software maligno è ormai trascurabile. Ma, soprattutto, gli studenti hanno potuto apprendere l’uso di un sistema operativo sempre più in uso e conoscere la nuova filosofia opensource contrapposta al ben noto copyright. In Italia sono molti gli istituti che adottano software libero nei propri laboratori informatici? La percentuale sul totale degli istituti non è molto elevata e comprende, nella maggior parte dei casi, scuole a carattere tecnico. Tuttavia l’azione di sensibilizzazione del ministero, come dimostra ad esempio il monitoraggio sulle I.C.T. nelle scuole da parte dell’O.T.E. (Osservatorio Tecnologico Europeo www.osservatoriotecnologico.net), sta generando una decisa crescita di questa pratica. Sono da segnalare, inoltre, molti interessanti casi, anche di scuole primarie, in cui si sta facendo uso di software opensource di tipo didattico per l’insegnamento ai bambini. Ci sono altri progetti per il futuro? Stiamo sperimentando l’adozione di un software alternativo ai classici sussidi didattici a pagamento usati per le presentazioni in rete ed entro un paio di mesi avremo anche perfezionato un domain controller per regolamentare gli accessi alla rete locale. Il prossimo anno vorrei dotare la scuola di un web server su cui pubblicare il sito Internet dell’istituto ed una piattaforma per l’e-learning molto efficiente che ho avuto modo di sperimentare in altri contesti. Naturalmente tutto rigorosamente opensource. |