Data: 31/12/2017 - Anno: 23 - Numero: 3 - Pagina: 29 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
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AUTORE: Franco Laganà (Altri articoli dell'autore)
POSTO A BADOLATO MARINA PER RICORDARE TUTTE LE VITTIME SULLA STATALE 106 TRISTEMENTE CONOSCIUTA COME LA STRADA DELLA MORTE A Badolato Marina, con la partecipazione dei familiari delle vittime sulla statale jonica 106, del Vescovo S. E. Vincenzo Bertolone, del Sindaco di Badolato Gerardo Mannello, dei sindaci del comprensorio, del Vice Presidente della Provincia Marziale Battaglia, di Fabio Pugliese Presidente dell’Associazione “Basta Vittime sulla statale jonica 106”, di Guerino Nisticò dell’ Associazione Amici Danilo Lentini, di numerosi ragazzi del locale Istituto Scolastico Comprensivo accompagnati da docenti e dalla Preside Lucia Scuteri, del Maresciallo della stazione dei Carabinieri di Badolato Luca Massara, è stato installato il monumento in plexiglas “L’Albero della Vita”, donato al Comune di Badolato dall’Associazione “Basta vittime sulla statale jonica 106”. Dopo la Santa Messa, celebrata da Sua Eccellenza il Vescovo, si è proceduto alla benedizione del monumento. Ricche di significato umano e sociale le parole del Vescovo, rivolte ai familiari delle vittime badolatesi, 33 tra giovani e anziani dal 1957 al 2017, da ricerca realizzata da “La Radice”. Emozionatissimo e commosso, il Sindaco Mannello ha dato lettura dei nomi delle vittime badolatesi sulla 106, che hanno lasciato un vuoto incolmabile tra i familiari. Marziale Battaglia, che ha rappresentato la Provincia di Catanzaro e l’Unione dei Comuni del Versante Jonico, ha sollecitato la deputazione calabrese ad intervenire in Parlamento per la messa in sicurezza della statale 106. Fabio Pugliese ha ricordato l’impegno della sua Associazione, che continuerà a lottare. “Siamo orgogliosi per aver donato al Comune di Badolato “L’Albero della Vita”, che vuole ricordare tutte le vittime della “Strada della morte”, ma vogliamo ricordare anche Franco Nisticò, un grande lottatore per la soluzione dei problemi sociali del territorio, che ha sacrificato la sua vita, impegnandosi a denunciare la latitanza delle Istituzioni, ad ogni livello, per la mancata messa in sicurezza dell’arteria più pericolosa d’Italia. La nostra Associazione continuerà le sue battaglie civili e democratiche in nome dei suoi ideali”. L’artista che ha realizzato il monumento, Cataldo Fornaro, ha illustrato il significato del monumento stesso. Commosso e con gli occhi lucidi, Guerino Nisticò, figlio di Franco e componente dell’Associazione “Amici di Danilo”, ha detto: “Sicuramente mio padre, da lassù, nel vedere L’Albero ha sorriso ed io sono convinto che questo monumento riuscirà a scuotere la sensibilità di tutte le Istituzioni, del governo nazionale, regionale, dell’ Anas, che da oltre 50 anni sono rimaste insensibili alle proteste di un territorio isolato ed emarginato, che da sempre lotta per riscattarsi, dal punto di vista sociale, economico, culturale. Dobbiamo intraprendere lotte più incisive per onorare le vittime della 106, che mio padre definiva “Vittime di una Strage di Stato”. |