Opera in Badolato da oltre un anno: noi non ne abbiamo ancora scritto perché aspettavamo un articolo
sull’argomento, richiesto e non ancora pervenutoci.
Non si tratta di una nuova Associazione, ma di un pugno di amici -una decina- più o meno giovani,
che, avendo unità di intenti, in modo informale si sono messi insieme per contribuire a migliorare la
qualità della vita, dei paesani badolatesi e di quanti qui approdano a qualunque titolo, per restarci o anche
di passaggio. Hanno già cominciato ad operare, in modo efficace e positivo, e altro hanno progettato
per il prossimo futuro.
In verità noi riteniamo che non c’è da essere molto contenti quando in una Comunità proliferano
Fondazioni, Associazioni e Comitati vari: “Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”, scriveva Brecht.
Ci sarebbe da aggiungere, ancora, che se questi Enti, operando “volontariamente”, concorrono a sanare
o a coprire le piaghe di cui sono spesso responsabili, se non colpevoli, le pubbliche Istituzioni, non si
rende certo un buon servizio alla Comunità. Ma questo è un altro discorso, che nulla toglie all’entusiasmo,
all’amore, alla passione di tanta gente che, variamente stimolata, si rimbocca le maniche e opera
senza mercede, per la propria gente,
per la propria terra, e anche, all’occorrenza,
per altra terra e per altra gente
che vive nel bisogno e nella sofferenza.
Pertanto, considerata la situazione
reale, e l’avvertita esigenza di darsi da
fare, possibilmente subito e bene, non
si può che essere lieti nel vederli nascere
questi gruppi e nel constatarne la
produttività, talvolta anche consistente.
Condividendo, quindi, l’asserzione che
“insieme si può fare”, si augura a questo
speranzoso “Comitato” di volontari
di operare per lungo tempo, e bene.