Data: 30/12/2020 - Anno: 26 - Numero: 2 - Pagina: 23 - INDIETRO - INDICE - AVANTI
SCAPPANO DALLA GUERRA IN NIGERIA E SI SPOSANO A BADOLATO |
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AUTORE: Franco Laganà (Altri articoli dell'autore)
Momenti carichi di emozione a Badolato durante la cerimonia di matrimonio di una coppia di Nigeriani, titolari di protezione internazionale ed ospiti del “Siproimi” (progetto “ex SPRAR” cogestito, ormai da tantissimi anni, dal Comune di Badolato e dal CIR, ‘Consiglio Italiano per i Rifugiati’). Hanno pronunciato il loro SÌ il 28 novembre 2020 dinanzi al Vicesindaco Domenico Leuzzi nella Delegazione Comunale di Badolato Marina, con la facciata illuminata a giorno in occasione della “Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne”. I due sposi, Obago Oliver e Osayande Charity Blessed, sono già genitori di due figli, Oliver Jr. di tre anni e Dominion Chikamso di un anno, (rispettivamente iscritti dall’inizio dell’a.s. 2020/2021 alla Scuola dell’Infanzia ed alla Classe Primavera di Badolato). Un evento speciale e di notevole valenza umana, sociale e culturale. “Un matrimonio emozionante – son le parole del vicesindaco Leuzzi – di una coppia che ha visto coronarsi il proprio sogno d’amore a Badolato, lontano dalle guerre e dalla miseria. Mi sono emozionato e avevo gli occhi lucidi nel vedere entrare nel salone la sposa, molto elegante, accompagnata dal responsabile del CIR – Consiglio Italiano per Rifugiati di Badolato, avvocato Antonino Laganà, e nel vedere negli sguardi degli sposi la felicità nel momento in cui hanno detto “Sì”, allo scambio degli anelli e al bacio finale. Felicità, arrivata dopo tanta sofferenza e violenza. Oliver e Charity hanno così, finalmente, ritrovato nella nostra comunità la serenità e la possibilità di coronare il sogno di una vita. Molto emozionante anche l’abbraccio con i due piccoli figli, Oliver jr e Dominion, elegantissimi, presenti all’evento assieme ad un gruppo ristretto di amici e parenti. Poi gli auguri dei testimoni, anche loro ospiti del progetto SIPROIMI, e degli operatori del CIR di Badolato, Pasquale Ermocida e Cristina Cunsolo. È stato l’avvocato Antonino Laganà, dopo aver intercettato la coppia sul territorio e predisposto l’ingresso della stessa nel progetto, ad occuparsi della regolarizzazione della loro posizione giuridica e legale, il che ha permesso loro di sposarsi. Nella storia del CIR, e del progetto di seconda accoglienza di Badolato, questo è il primo matrimonio che si celebra nella nostra Comunità”. Leuzzi ha inoltre ricordato il ruolo importante che svolge il progetto SIPROIMI di Badolato e il senso dell’ospitalità della piccola Comunità badolatese, fin dallo sbarco della nave “Ararat”, il 26 dicembre 1997. Continuando ha poi parlato di internazionalità e interculturalità, ormai di casa in Badolato. Dopo un piccolo rinfresco, organizzato nella propria modesta ma accogliente abitazione di Badolato borgo, gli sposi hanno ringraziato tutti. Con gli occhi lucidi hanno raccontato la loro storia, la fuga dai loro territori, il dramma del viaggio, la paura di non farcela. “Sono arrivato in Italia nel 2017 -ha raccontato Obago Oliver- nel porto di Reggio Calabria. Successivamente mi hanno trasferito nel comune di Campana, in provincia di Cosenza. Nell’agosto scorso sono entrato nel progetto SIPROIMI di Badolato insieme a mia moglie, anche lei arrivata in Italia su un barcone nel 2017 a Lampedusa. Entrambi siamo stati costretti a fuggire dal nostro paese a causa della guerra, che provoca morte e terrore. Non voglio parlare del drammatico viaggio dei rischi e della paura nel vedere altri migranti, donne e bambini annegare e morire. La felicità è arrivata con la nascita dei nostri bambini, nati uno a Brindisi e l’altro in Germania. Oggi, in questo bellissimo borgo, con la sua gente cordiale e accogliente, finalmente abbiamo coronato con il matrimonio il nostro sogno d’amore”. Oliver ha parlato anche del suo futuro. “Badolato, la Calabria sono bellissimi, ma io ho necessità di trovare lavoro per dare un futuro ai miei figli, per cui non so se dovremo andare via, dove ci sono più possibilità ed opportunità occupazionali. Comunque, se qualcuno mi offrisse un lavoro, preferirei rimanere a Badolato, in Calabria. Grazie di cuore a Badolato ed ai Badolatesi”.
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